Anche stamattina mi è successo. A colazione. La fatidica, noiosa domanda: “Ma perchè studi filosofia, che è inutile?” Come al solito, ho risposto mettendola sul ridere. In queste situazioni, sai già che è meglio soprassedere. Ma dato che devo scrivere un articolo ogni tanto, chiediamocelo: è inutile la filosofia?
Prima questione: perchè dovrebbe essere utile? Spesso il noioso accusatore ha in mente l’idea (stranamente popolare di questi giorni) per cui l’unica condizione necessaria per l’esistenza di una materia di studio dovrebbe essere la sua utilità sociale, o qualcosa del genere. Io credo che i proponenti di tale dottrina non si rendano conto della sua portata revisionista. Spesso pensano di attaccare in questa maniera solo l’area “umanistica”. Ma chiedetevi: a cosa “serve” moltissima matematica pura? Conoscete un’applicazione pratica della congettura di Goldbach? Dell’ultimo teorema di Fermat? Della prova dell’irrazionalità della radice quadrata di 2? Spesso si difende la dottrina dell’utilità ad oltranza, dicendo che è comunque ragionevole occuparsi di queste questioni perché “eh, ma magari verranno ad esser utili in futuro, in modo che noi ancora non possiamo immaginare”. Che è un po’ come dire che, alla fin fine, è razionale comprare un pezzo di deserto sperando che ci crescano fragole, così, spontaneamente, perché è successo 40 anni fa a mio zio Pino. No: non lo è, mi dispiace. Ma perché allora tanto casino con la filosofia? Inoltre, notate la schizofrenia che si vuole imporre alla ricerca: un matematico valuta un paper per la sua chiarezza ed euristica rispetto ai problemi attuali della matematica, non per eventuali applicazioni pratiche in un futuro incerto, tra 100 anni o più.
Ma va bene, giochiamo al loro gioco. La filosofia è inutile? “Filosofia” è un termine vago, vuol dire tutto e niente. Nel linguaggio comune, anche Vasco Rossi ha una sua filosofia. Per renderci le idee più chiare, andiamo a sostituire “filosofia” con uno dei suoi sub-settori, e verifichiamo se sembra ancora così intelligente dire che sono inutili. Vediamo:
L’etica è sempre stata filosofia: è lo studio sistematico di come si debba vivere, di cosa sia giusto o sbagliato fare etc etc. é inutile? è inutile chiedersi se sia giusto uccidere innocenti, o se talvolta sia giustificato? è inutile chiedersi se esista una guerra giusta? Se l’eutanasia sia sbagliata? Se l’aborto sia un diritto? Lascio a voi.
- La filosofia politica è inutile.
Anche la filosofia politica (lo dice il nome) è filosofia. è inutile? Chiedetevi: chi ha scoperto e teorizzato il concetto di libertà individuale, eguaglianza di opportunità, diritti sociali, democrazia etc etc? è inutile discutere su quanto potere lo Stato debba avere sui cittadini? Su quando e come un governo sia legittimato?
La logica, fin dall’ Organon di Aristotele, avanti fino alla logica modale di Kripke, è sempre stata una branca della filosofia. Indovina un po’? Lo è anche adesso. è inutile? Se lo è, lo è quanto la matematica. Un matematico (puro) normalmente non si cura dell’applicazione delle sue teorie, cosa che spesso è fatta da altri, diciamo. Stessa cosa qui. Esempio: la logica temporale usata per il Concurrent computing in informatica. Ovviamente non è il logico che va a capire se la logica temporale possa essere applicata in informatica. Ma resta il fatto che è il logico ad aver inventato la logica temporale (in questo caso fu Arthur Prior).
- La filosofia della scienza è inutile
A che serve capire quale è il metodo scientifico? Meglio affidarsi al quiz a crocette che ti danno all’inizio dell’anno accademico, per vedere se sai le regole generali per evitare academic misconduct. Poi li senti dire che “tutti sanno che la scienza si fonda su esperimenti che verificano la teoria”. Alcuni intrepidi si avventurano fino a Popper, (stra)parlando di falsificazionismo (mai sentito parlare del problema Duhem/Quine?). Insultano la filosofia della scienza affermando che loro sì che sanno quale è il metodo scientifico, e se gli chiedi quale sia, non partoriscono altro che cattiva (e ingenuotta) filosofia della scienza. Great. Ma ovvio, se ci pensate: se tu non ti occupi di filosofia della scienza e io sì, non è abbastanza ovvio che io ne sappia di più di te di filosofia della scienza?
Ma che (pseudo)argomenti si portano avanti per dire che la filosofia è inutile? La top 3 secondo me è questa:
- La filosofia non serve perchè è “speculativa” e non fa esperimenti.
Risposta:
1) non è vero. La cosiddetta “filosofia sperimentale”, l’etica applicata, la filosofia del linguaggio etc etc li fanno gli esperimenti.
2) Se non li fa, spesso, è perchè semplicemente non ha senso farli. Esempio: cosa esperimenti a fare, in logica?
3) Non mi risulta che Sir Andrew Wiles andasse sperimentando in laboratorio, prima di partorire la sua prova dell’ultimo teorema di Fermat. Idem per ogni matematico. Allora la matematica non serve? Togliamo l’Abel prize, subito!
- La filosofia è inutile perchè non fa progressi.
Questa è particolarmente divertente per me, che mi occupo di logica. Certo: perché dagli Iemmata ed ephiphora stoici alla logica modale di Kripke non c’è progresso, scherzi? Stessa roba proprio. Cosa dire della metafisica? Non vorrei sembrare pretenzioso, ma a me sembra che dall’acqua di Talete alla logica del grounding di Kit Fine si sia fatta, un pelo di strada. O sbaglio? Prendiamo la filosofia del linguaggio: secondo voi è più avanzata quella di Locke o quella di Dummett? Ma la domanda vera è: serve veramente chiederselo? Il povero Locke non sapeva nemmeno cosa fosse il principio di composizionalità Fregeano, la distinzione asseribile vs pensiero incompleto, non aveva la formalizzazione degli enunciati etc etc. In una frase: non aveva gli strumenti formali di Dummett, e il bagaglio di risultati della filosofia del linguaggio da lui a Dummett. Ah, ma allora ci sono, i risultati.
- La filosofia è inutile perchè è vaga, imprecisa, non ha la solidità e rigorosità del metodo scientifico.
Di nuovo particolarmente divertente per me, che mi occupo di logica. Questo è preciso abbastanza, per gli standard di lorsignori? è un articolo su come estendere un certo account di “logicalità” a logiche intensionali, logica modale in particolare. Come potete notare, è piuttosto rigoroso: ogni teorema è dimostrato formalmente. Certo, non ci si può aspettare lo stesso rigore da altre sub-discipline, ma prendete questo articolo di etica: difende l’idea per cui certe teorie etiche siano “inconsequenzializzabili”, cioè tali per cui è impossibile trasformarle in teorie che dicono che è giusto fare qualcosa in quanto porta ad un certo risultato. A me sembra abbastanza rigoroso, a voi no? A me, se posso dire, sembra anche abbastanza inutile postare articoli accademici per mostrare ovvietà che chiunque abbia letto un articolo serio, accademico di filosofia, che non sia il manuale di liceo Abbagnano-Fornero, conosce (ma la domanda fatidica è: ma questi l’han mai letto, un articolo accademico di filosofia seria?)
Se la filosofia non è inutile ed è piuttosto rigorosa, perché questo stigma sociale? C’è un problema di serietà, in filosofia? Sì: leggi qui . Anche per questo, secondo me, la gente pensa che la filosofia sia inutile. Quindi le cause dello stigma sono principalmente due:
- Certa filosofia è inutile e poco seria. Fusaro è poco serio, per esempio. Quella descritta in questo articolo è sicuramente poco seria. Ma a quel punto è giusto chiamarla filosofia? O piuttosto pseudo-filosofia?
- La gente che fa questi discorsi non sa cosa sia la filosofia. é cresciuta con l’Abbagnano-Fornero come sola lettura “filosofica”, vede qualche invasato in tv che si professa filosofo, e pensa: ma questi son seri? E pretende di indurre da quel che ha visto quel che la filosofia è, in generale. Che è un po’ come vedere Claudio Borghi in tv, pensare che sia scemo, e indurre che tutti gli economisti siano scemi. Spoiler: non tutti gli economisti sono come Borghi.
Saluti